VANGELO
DI MARCO
BIBBIA CEI 2008
CAPITOLO 1
1 Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
2Come sta scritto nel profeta Isaia:
Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
3Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri,
4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un
battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano
a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si
facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro
peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una
cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele
selvatico. 7E proclamava: "Viene dopo di me colui che è
più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi
sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà
in Spirito Santo".
9Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel
Giordano da Giovanni. 10E subito, uscendo dall'acqua, vide
squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una
colomba. 11E venne una voce dal cielo: "Tu sei il Figlio
mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento".
12E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto 13e nel deserto
rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli
angeli lo servivano.
14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il
vangelo di Dio, 15e diceva: "Il tempo è compiuto e il
regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo".
16Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone,
mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 17Gesù
disse loro: "Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di
uomini". 18E subito lasciarono le reti e lo
seguirono. 19Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di
Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le
reti. 20E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre
Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
21Giunsero a Cafàrnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga,
insegnava. 22Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli
infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. 23Ed
ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e
cominciò a gridare, 24dicendo: "Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei
venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!". 25E
Gesù gli ordinò severamente: "Taci! Esci da lui!". 26E
lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27Tutti
furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: "Che è mai
questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti
impuri e gli obbediscono!". 28La sua fama si diffuse
subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in
compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a
letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si
avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li
serviva.
32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli
indemoniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla
porta. 34Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti
demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si
ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36Ma Simone e quelli
che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e
gli dissero: "Tutti ti cercano!". 38Egli disse loro:
"Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là;
per questo infatti sono venuto!". 39E andò per tutta la
Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
40Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli
diceva: "Se vuoi, puoi purificarmi!". 41Ne ebbe
compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: "Lo voglio, sii
purificato!". 42E subito la lebbra scomparve da lui ed
egli fu purificato. 43E, ammonendolo severamente, lo cacciò via
subito 44e gli disse: "Guarda di non dire niente a
nessuno; va', invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione
quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro". 45Ma
quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che
Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in
luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
Note al testo CAP 1
1,1 TITOLO (1,1)
Nel I sec. vangelo non indica ancora il genere
letterario di cui l’opera di Marco è forse il primo esempio,
ma l’annuncio della Chiesa su Gesù, in quanto fonte di gioia. Più raramente,
designa la predicazione di Gesù. La specificazione di Gesù può
riferirsi sia al soggetto sia all’oggetto del lieto annuncio.
1,2 INIZI DELLA VITA PUBBLICA (1,2-15)
Predicazione di Giovanni il Battista (vedi Mt 3,1-12; Lc 3,1-18)
Citazione di Ml 3,1; Is 40,3.
1,9-13 Battesimo e tentazione di Gesù (vedi Mt 3,17-4,11; Lc 3,21-22; 4,1-13)
1,12-13 Diversamente da Matteo e Luca, Marco non
descrive il contenuto delle tentazioni.
1,14-15 Credete nel Vangelo (vedi Mt 4,12-17; Lc 4,14-15)
Marco dà un breve sommario della proclamazione del vangelo di
Dio: è annuncio della vicinanza del Regno e della salvezza ed è richiesta di
conversione.
1,16 GESÙ IN GALILEA (1,16-3,35)
I primi quattro discepoli (vedi Mt 4,18-22; Lc 5,1-11)
1,21-28 Un insegnamento nuovo (vedi Lc 4,31-37)
1,24 Il santo di Dio è colui che Dio
ha scelto per incaricarlo di una missione particolare.
1,29-45 Gesù guarisce e predica (vedi Mt 8,14-16; 8,2-4; Lc 4,38-41; 5,12-16)
1,32 Era sabato (vedi v. 21). Con il tramonto del sole
terminava il giorno e quindi anche il rigoroso precetto del riposo festivo.
1,34 Gesù impone il silenzio per impedire facili
entusiasmi nel popolo, che potrebbe intendere la sua missione in senso
trionfalistico (vedi Mt 8,4; 9,30). I demòni conoscono meglio degli uomini il
mondo superiore al quale Cristo appartiene.
CAP. 2
1 Entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa 2e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
3Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro
persone. 4Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della
folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta
un'apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. 5Gesù,
vedendo la loro fede, disse al paralitico: "Figlio, ti sono perdonati i
peccati".
6Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: 7"Perché
costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio
solo?". 8E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che
così pensavano tra sé, disse loro: "Perché pensate queste cose nel vostro
cuore? 9Che cosa è più facile: dire al paralitico "Ti sono
perdonati i peccati", oppure dire "Àlzati, prendi la tua barella e
cammina"? 10Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo
ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, 11dico a te -
disse al paralitico -: àlzati, prendi la tua barella e va' a casa
tua". 12Quello si alzò e subito presa la sua barella,
sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio,
dicendo: "Non abbiamo mai visto nulla di simile!".
13Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava
loro. 14Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al
banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi". Ed egli si alzò e lo
seguì.
15Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e
peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti
quelli che lo seguivano. 16Allora gli scribi dei farisei, vedendolo
mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli:
"Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?". 17Udito
questo, Gesù disse loro: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma
i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori".
18I discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da
lui e gli dissero: "Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei
farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?". 19Gesù
disse loro: "Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo
è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. 20Ma
verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno,
digiuneranno. 21Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un
vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa
vecchia e lo strappo diventa peggiore. 22E nessuno versa vino
nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino
e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!".
23Avvenne che di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli,
mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. 24I farisei
gli dicevano: "Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è
lecito?". 25Ed egli rispose loro: "Non avete mai letto quello
che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero
fame? 26Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di
Dio e mangiò i pani dell'offerta, che non è lecito mangiare se non ai
sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!". 27E diceva
loro: "Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il
sabato! 28Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato".
Note al testo CAP 2
2,1-12 Ti sono perdonati i peccati (vedi Mt 9,1-8; Lc 5,17-26)
È la prima di cinque dispute ambientate in Galilea. Il perdono dei
peccati è fondamentale nell’annuncio del Regno.
2,2 Probabilmente Gesù sta nella casa di Pietro;
la Parola è il messaggio del Vangelo.
2,13-17 Gesù con i peccatori (vedi Mt 9,9-13; Lc 5,27-32)
La seconda disputa chiarisce il rapporto di Gesù con i peccatori:
diventare suoi discepoli significa rompere con il peccato, ma non con le
persone colpevoli.
Il mare è il lago di Tiberìade; Levi è
un altro nome di Matteo.
2,16 Non tutti gli scribi appartenevano al gruppo dei
farisei (vedi At 23,9).
2,18-22 Vino nuovo in otri nuovi (vedi Mt 9,14-17; Lc 5,33-39)
La disputa riguarda il comportamento dei discepoli. Con Gesù presente
essi vivono un tempo di festa.
2,23-28 Il sabato e l’uomo (vedi Mt 12,1-8; Lc 6,1-5)
La legge religiosa è al servizio della persona umana. Questo vale anche
per la legge del sabato, appesantita dalla tradizione con una serie di
minuziose prescrizioni.
2,25-26 Nell’episodio a cui ci si riferisce (1Sam 21,2-7) il sacerdote protagonista
dell’episodio è chiamato Achimèlec; Abiatàr (o Ebiatàr) era suo figlio
secondo 1Sam 22,20; 23,6; 30,7.
2,28 Per Figlio dell’uomo vedi nota
a Mt 8,20.
CAP. 3
1 Entrò di nuovo nella
sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, 2e
stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo. 3Egli
disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: "Àlzati, vieni qui in
mezzo!". 4Poi domandò loro: "È lecito in giorno di
sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?". Ma
essi tacevano. 5E guardandoli tutt'intorno con indignazione,
rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all'uomo: "Tendi la
mano!". Egli la tese e la sua mano fu guarita. 6E i farisei uscirono
subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.
7Gesù, intanto, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta
folla dalla Galilea. Dalla Giudea 8e da Gerusalemme, dall'Idumea e da
oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone, una grande folla, sentendo
quanto faceva, andò da lui. 9Allora egli disse ai suoi
discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo
schiacciassero. 10Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti
avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. 11Gli
spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano:
"Tu sei il Figlio di Dio!". 12Ma egli imponeva loro severamente
di non svelare chi egli fosse.
13Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da
lui. 14Ne costituì Dodici - che chiamò apostoli -, perché
stessero con lui e per mandarli a predicare 15con il potere di
scacciare i demòni. 16Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il
nome di Pietro, 17poi Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni fratello di
Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè "figli del tuono"; 18e
Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo,
Simone il Cananeo 19e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.
20Entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano
neppure mangiare. 21Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a
prenderlo; dicevano infatti: "È fuori di sé".
22Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: "Costui
è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei
demòni". 23Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro:
"Come può Satana scacciare Satana? 24Se un regno è diviso
in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; 25se una
casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. 26Anche
Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi,
ma è finito. 27Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte
e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà
saccheggiargli la casa. 28In verità io vi dico: tutto sarà
perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che
diranno; 29ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non
sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna". 30Poiché
dicevano: "È posseduto da uno spirito impuro".
31Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a
chiamarlo. 32Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero:
"Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti
cercano". 33Ma egli rispose loro: "Chi è mia madre e
chi sono i miei fratelli?". 34Girando lo sguardo su quelli
che erano seduti attorno a lui, disse: "Ecco mia madre e i miei
fratelli! 35Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è
fratello, sorella e madre".
Note al testo CAP. 4
3,1-6 Di sabato Gesù guarisce i malati (vedi Mt 12,9-14; Lc 6,6-11)
La quinta disputa riguarda ancora il sabato. Con la decisione di uccidere
Gesù si proietta già qui l’ombra drammatica della passione.
3,6 Per gli erodiani vedi nota
a Mt 22,16.
3,7-12 In mezzo a una grande folla (vedi Mt 4,23-25; 12,15-16; Lc 6,17-19)
3,8 Idumea: regione a sud della Giudea.
3,12 Il silenzio che Gesù impone agli spiriti impuri
tende a evitare fraintendimenti sulla sua missione.
3,13-19 Gesù sceglie i Dodici (vedi Mt 10,1-4; Lc 6,12-16)
3,16 Dare il nome è atto di
sovranità; indica un compito o un augurio sulla vita di chi lo riceve. Simone diventa Pietro,
cioè la pietra su cui Gesù fonderà la sua comunità (vedi Mt 16,18-19).
3,17 Il soprannome aramaico Boanèrghes sottolinea
il carattere ardente dei due fratelli.
3,20-35 I veri parenti di Gesù (vedi Mt 12,22-32.46-50; Lc 11,15-23; 12,10; 8,19-21)
3,21 Il verbo impersonale dicevano può
riferirsi all’opinione della folla.
CAP. 4
1 Cominciò di nuovo a
insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che
egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la
folla era a terra lungo la riva. 2Insegnava loro molte cose con
parabole e diceva loro nel suo insegnamento: 3"Ascoltate.
Ecco, il seminatore uscì a seminare. 4Mentre seminava, una
parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. 5Un'altra
parte cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; e subito germogliò
perché il terreno non era profondo, 6ma quando spuntò il sole,
fu bruciata e, non avendo radici, seccò. 7Un'altra parte cadde
tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. 8Altre
parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero
il trenta, il sessanta, il cento per uno". 9E diceva:
"Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!".
10Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme
ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. 11Ed egli diceva
loro: "A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono
fuori invece tutto avviene in parabole, 12affinché
guardino, sì, ma non vedano,
ascoltino, sì, ma non comprendano,
perché non si convertano e venga loro perdonato".
13E disse loro: "Non capite questa parabola, e come potrete
comprendere tutte le parabole? 14Il seminatore semina la
Parola. 15Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene
seminata la Parola, ma, quando l'ascoltano, subito viene Satana e porta via la
Parola seminata in loro. 16Quelli seminati sul terreno sassoso
sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l'accolgono con
gioia, 17ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e
quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della
Parola, subito vengono meno. 18Altri sono quelli seminati tra i
rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, 19ma
sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e
tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza
frutto. 20Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono:
sono coloro che ascoltano la Parola, l'accolgono e portano frutto: il trenta,
il sessanta, il cento per uno".
21Diceva loro: "Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o
sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? 22Non
vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di
nascosto che non debba essere messo in luce. 23Se uno ha
orecchi per ascoltare, ascolti!".
24Diceva loro: "Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la
misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di
più. 25Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto
anche quello che ha".
26Diceva: "Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul
terreno; 27dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme
germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. 28Il terreno
produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella
spiga; 29e quando il frutto è maturo, subito egli manda la
falce, perché è arrivata la mietitura".
30Diceva: "A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale
parabola possiamo descriverlo? 31È come un granello di senape
che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che
sono sul terreno; 32ma, quando viene seminato, cresce e diventa
più grande di tutte le piante dell'orto e fa rami così grandi che gli
uccelli del cielo possono fare il nido alla sua
ombra".
33Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come
potevano intendere. 34Senza parabole non parlava loro ma, in
privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
35In quel medesimo giorno, venuta la sera, disse loro: "Passiamo all'altra
riva". 36E, congedata la folla, lo presero con sé, così
com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. 37Ci
fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto
che ormai era piena. 38Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e
dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: "Maestro, non t'importa che
siamo perduti?". 39Si destò, minacciò il vento e disse al
mare: "Taci, calmati!". Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. 40Poi
disse loro: "Perché avete paura? Non avete ancora fede?". 41E
furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: "Chi è dunque
costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?".
Note al testo CAP 4
4,1 IL MISTERO DEL REGNO (4,1-6,29)
Parabola del seminatore (vedi Mt 13,1-23; Lc 8,4-15)
4,12 Citazione di Is 6,9-10: l’insuccesso della predicazione di Gesù
è misteriosamente conforme alla Scrittura e al progetto di Dio.
4,21-25 Parabola della lampada (vedi Mt 5,15; 10,26; Lc 8,16-18)
4,26-29 Parabola del seme
Il regno di Dio ha in sé la forza per crescere e dare frutto.
Progredisce con lentezza, ma irresistibilmente.
4,30-32 Parabola del granello di senape (vedi Mt 13,31-32; Lc 13,18-19)
4,33-34 Gesù parla con parabole (vedi Mt 13,34-35)
4,35-41 Gesù placa il mare in tempesta (vedi Mt 8,18.23-27; Lc 8,22-25)
Alla giornata delle parabole seguono quattro racconti di miracoli, sullo
scenario del lago. Il primo miracolo esorta alla fede grazie alla quale si
vince la paura.
CAP. 5
1 Giunsero all'altra riva
del mare, nel paese dei Gerasèni. 2Sceso dalla barca, subito
dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito
impuro. 3Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a
tenerlo legato, neanche con catene, 4perché più volte era stato
legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e
nessuno riusciva più a domarlo. 5Continuamente, notte e giorno,
fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. 6Visto
Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi 7e, urlando a
gran voce, disse: "Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti
scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!". 8Gli diceva
infatti: "Esci, spirito impuro, da quest'uomo!". 9E gli domandò:
"Qual è il tuo nome?". "Il mio nome è Legione - gli rispose -
perché siamo in molti". 10E lo scongiurava con insistenza
perché non li cacciasse fuori dal paese. 11C'era là, sul monte,
una numerosa mandria di porci al pascolo. 12E lo scongiurarono:
"Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi". 13Glielo
permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la
mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono
nel mare.
14I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella
città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. 15Giunsero
da Gesù, videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era
stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. 16Quelli che
avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all'indemoniato e il fatto
dei porci. 17Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro
territorio.
18Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo
supplicava di poter restare con lui. 19Non glielo permise, ma
gli disse: "Va' nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore
ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te". 20Egli
se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto
per lui e tutti erano meravigliati.
21Essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno
molta folla ed egli stava lungo il mare. 22E venne uno dei capi
della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai
piedi 23e lo supplicò con insistenza: "La mia figlioletta
sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva". 24Andò
con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
25Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni 26e
aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi
senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, 27udito
parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. 28Diceva
infatti: "Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò
salvata". 29E subito le si fermò il flusso di sangue e
sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
30E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da
lui, si voltò alla folla dicendo: "Chi ha toccato le mie
vesti?". 31I suoi discepoli gli dissero: "Tu vedi la
folla che si stringe intorno a te e dici: "Chi mi ha
toccato?"". 32Egli guardava attorno, per vedere colei
che aveva fatto questo. 33E la donna, impaurita e tremante,
sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta
la verità. 34Ed egli le disse: "Figlia, la tua fede ti ha
salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male".
35Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga
vennero a dire: "Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il
Maestro?". 36Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo
della sinagoga: "Non temere, soltanto abbi fede!". 37E non
permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello
di Giacomo. 38Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed
egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. 39Entrato,
disse loro: "Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma
dorme". 40E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori,
prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed
entrò dove era la bambina. 41Prese la mano della bambina e le disse:
"Talità kum", che significa: "Fanciulla, io ti dico:
àlzati!". 42E subito la fanciulla si alzò e camminava;
aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. 43E
raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle
da mangiare.
Note al testo CAP 5
5,1-20 Gesù scaccia i demòni (vedi Mt 8,28-34; Lc 8,26-39)
Il paese dei Gerasèni è a sud-est del lago di Tiberiade.
5,3 Le tombe erano scavate in
caverne: vedi Mt 27,60.
5,9 Legione: unità militare composta da circa
cinquemila uomini.
5,21-43 La fanciulla morta e la donna ammalata (vedi Mt 9,18-26; Lc 8,40-56)
5,25 Secondo la Legge, durante le mestruazioni
la donna è ritualmente impura e rende impuro ciò che tocca (vedi Lv 15,19-30); vive perciò in uno stato di
segregazione sociale e religiosa. La malattia della donna aggrava questa
situazione, rendendola permanente: di qui il timore con cui ella confessa a
Gesù la verità (v. 33).
5,37 Sono indicati tre dei primi quattro discepoli di
Gesù. Gli stessi saranno presenti anche alla trasfigurazione (vedi Mc 9,2-13).
5,41 Talità kum: è una delle poche espressioni
di Gesù conservate in aramaico.
CAP. 6
1 Partì di là e venne
nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. 2Giunto il
sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano
stupiti e dicevano: "Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è
quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue
mani? 3Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il
fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non
stanno qui da noi?". Ed era per loro motivo di scandalo. 4Ma
Gesù disse loro: "Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria,
tra i suoi parenti e in casa sua". 5E lì non poteva compiere nessun
prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. 6E si
meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d'intorno, insegnando.
7Chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro
potere sugli spiriti impuri. 8E ordinò loro di non prendere per
il viaggio nient'altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella
cintura; 9ma di calzare sandali e di non portare due
tuniche. 10E diceva loro: "Dovunque entriate in una casa,
rimanetevi finché non sarete partiti di lì. 11Se in qualche
luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la
polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro". 12Ed
essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, 13scacciavano
molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
14Il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso.
Si diceva: "Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il
potere di fare prodigi". 15Altri invece dicevano: "È
Elia". Altri ancora dicevano: "È un profeta, come uno dei
profeti". 16Ma Erode, al sentirne parlare, diceva:
"Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!".
17Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo
in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l'aveva
sposata. 18Giovanni infatti diceva a Erode: "Non ti è
lecito tenere con te la moglie di tuo fratello". 19Per
questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, 20perché
Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui;
nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
21Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo
compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli
ufficiali dell'esercito e i notabili della Galilea. 22Entrata
la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali.
Allora il re disse alla fanciulla: "Chiedimi quello che vuoi e io te lo
darò". 23E le giurò più volte: "Qualsiasi cosa mi
chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno". 24Ella
uscì e disse alla madre: "Che cosa devo chiedere?". Quella rispose:
"La testa di Giovanni il Battista". 25E subito,
entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: "Voglio che tu mi dia
adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista". 26Il
re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle
opporle un rifiuto. 27E subito il re mandò una guardia e ordinò
che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in
prigione 28e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla
fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. 29I discepoli di
Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un
sepolcro.
30Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che
avevano fatto e quello che avevano insegnato. 31Ed egli disse
loro: "Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un
po'". Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano
neanche il tempo di mangiare. 32Allora andarono con la barca
verso un luogo deserto, in disparte. 33Molti però li videro
partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
34Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di
loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e
si mise a insegnare loro molte cose. 35Essendosi ormai fatto
tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: "Il luogo è deserto
ed è ormai tardi; 36congedali, in modo che, andando per le
campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da
mangiare". 37Ma egli rispose loro: "Voi stessi date loro da
mangiare". Gli dissero: "Dobbiamo andare a comprare duecento denari
di pane e dare loro da mangiare?". 38Ma egli disse loro:
"Quanti pani avete? Andate a vedere". Si informarono e dissero:
"Cinque, e due pesci". 39E ordinò loro di farli
sedere tutti, a gruppi, sull'erba verde. 40E sedettero, a
gruppi di cento e di cinquanta. 41Prese i cinque pani e i due
pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava
ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra
tutti. 42Tutti mangiarono a sazietà, 43e dei
pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei
pesci. 44Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila
uomini.
45E subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo
sull'altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. 46Quando
li ebbe congedati, andò sul monte a pregare. 47Venuta la sera,
la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. 48Vedendoli
però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della
notte egli andò verso di loro, camminando sul mare, e voleva
oltrepassarli. 49Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono:
"È un fantasma!", e si misero a gridare, 50perché
tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro
e disse: "Coraggio, sono io, non abbiate paura!". 51E
salì sulla barca con loro e il vento cessò. E dentro di sé erano fortemente
meravigliati, 52perché non avevano compreso il fatto dei pani:
il loro cuore era indurito.
53Compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e
approdarono. 54Scesi dalla barca, la gente subito lo
riconobbe 55e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono
a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si
trovasse. 56E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne,
deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il
lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.
Note al testo CAP 6
6,1 6,1-6a Rifiuto degli abitanti di Nàzaret (vedi Mt 13,53-58; Lc 4,16-30)
6,5 Gesù non poteva fare miracoli nel
senso che l’incredulità dei Nazareni li avrebbe resi inutili. Il miracolo è un
segno dato alla fede.
6,6b-13 Missione dei Dodici (vedi Mt 9,35; 10,1.9-14; Lc 9,1-6)
6,13 Le unzioni erano comuni nell’antica medicina, ma
in questo caso hanno un significato simbolico: indicano una guarigione
miracolosa. La guarigione miracolosa dalla malattia è segno della venuta del
Regno ed è promessa del mondo futuro.
6,14-16 Che cosa la gente dice di Gesù (vedi Mt 14,1-2; Lc 9,7-9)
Il re Erode: vedi nota a Mt 14,1.
6,17-29 Martirio di Giovanni il Battista (vedi Mt 14,3-12; Lc 3,19-20)
6,30 IL PANE E GLI ALTRI SEGNI (6,30-8,26)
Gesù moltiplica i pani e i pesci (vedi Mt 14,13-21; Lc 9,10-17; Gv 6,1-15)
6,37 Un denaro era il compenso per una giornata di
lavoro.
6,45-52 Gesù cammina sulle acque (vedi Mt 14,22-33; Gv 6,15-21)
6,53-56 Guarigioni nella regione di Gennèsaret (vedi Mt 14,34-36)
CAP. 7
1 Si riunirono attorno a
lui i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. 2Avendo
visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non
lavate 3- i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono
lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi 4e,
tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano
molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di
oggetti di rame e di letti -, 5quei farisei e scribi lo
interrogarono: "Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la
tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?".
6Ed egli rispose loro: "Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta
scritto:
Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
7Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini.
8Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione
degli uomini". 9E diceva loro: "Siete veramente abili
nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra
tradizione. 10Mosè infatti disse: Onora tuo padre e
tua madre, e: Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte. 11Voi
invece dite: "Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei
aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio", 12non
gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. 13Così
annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di
cose simili ne fate molte".
14Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: "Ascoltatemi tutti e
comprendete bene! 15Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando
in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall'uomo a renderlo
impuro". [ 16]
17Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo
interrogavano sulla parabola. 18E disse loro: "Così
neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra
nell'uomo dal di fuori non può renderlo impuro, 19perché non
gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?". Così rendeva puri
tutti gli alimenti. 20E diceva: "Ciò che esce dall'uomo è
quello che rende impuro l'uomo. 21Dal di dentro infatti, cioè
dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti,
omicidi, 22adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza,
invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23Tutte queste cose
cattive vengono fuori dall'interno e rendono impuro l'uomo".
24Partito di là, andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva
che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. 25Una
donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di
lui, andò e si gettò ai suoi piedi. 26Questa donna era di
lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il
demonio da sua figlia. 27Ed egli le rispondeva: "Lascia
prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e
gettarlo ai cagnolini". 28Ma lei gli replicò:
"Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei
figli". 29Allora le disse: "Per questa tua parola,
va': il demonio è uscito da tua figlia". 30Tornata a casa
sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n'era andato.
31Di nuovo, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, venne verso il
mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. 32Gli
portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. 33Lo prese in
disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva
gli toccò la lingua; 34guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e
gli disse: "Effatà", cioè: "Apriti!". 35E
subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e
parlava correttamente. 36E comandò loro di non dirlo a nessuno.
Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano 37e, pieni di stupore,
dicevano: "Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i
muti!".
Note al testo CAP 7
7,1-23 Contrasto fra comandamenti di Dio e
tradizioni umane (vedi Mt 15,1-20)
7,3-4 Questo lungo inciso ha lo scopo di aiutare i
lettori provenienti dal paganesimo. Per i Giudei osservanti il contatto con
persone e cose al mercato provoca un’impurità rituale.
7,6-7 Citazione di Is 29,13.
7,10 Citazioni di Es 20,12; Dt 5,16 e Es 21,17; Lv 20,9.
7,11 korbàn: parola aramaica che significa
“offerta a Dio”.
7,16 Questo versetto (Se qualcuno ha orecchi
per ascoltare, ascolti) manca nei più autorevoli manoscritti antichi.
7,24-30 La fede di una donna pagana (vedi Mt 15,21-28)
7,31-37 Gesù guarisce un sordomuto
7,33 Gesù crea una specie di dialogo a gesti con il
sordomuto.
7,34 Effatà: parola aramaica.
7,37 Allusione a Is 35,5-6.
CAP. 8
1 In quei giorni, poiché
vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, chiamò a sé i discepoli
e disse loro: 2"Sento compassione per la folla; ormai da
tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. 3Se li
rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di
loro sono venuti da lontano". 4Gli risposero i suoi
discepoli: "Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un
deserto?". 5Domandò loro: "Quanti pani avete?".
Dissero: "Sette". 6Ordinò alla folla di sedersi per
terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli
perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. 7Avevano
anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire
anche quelli. 8Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi
avanzati: sette sporte. 9Erano circa quattromila. E li
congedò. 10Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle
parti di Dalmanutà.
11Vennero i farisei e si misero a discutere con lui, chiedendogli un segno dal
cielo, per metterlo alla prova. 12Ma egli sospirò profondamente
e disse: "Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico:
a questa generazione non sarà dato alcun segno". 13Li
lasciò, risalì sulla barca e partì per l'altra riva.
14Avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che
un solo pane. 15Allora egli li ammoniva dicendo: "Fate attenzione,
guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!". 16Ma
quelli discutevano fra loro perché non avevano pane. 17Si
accorse di questo e disse loro: "Perché discutete che non avete pane? Non
capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? 18 Avete occhi
e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, 19quando
ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete
portato via?". Gli dissero: "Dodici". 20"E
quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi
avete portato via?". Gli dissero: "Sette". 21E
disse loro: "Non comprendete ancora?".
22Giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. 23Allora
prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo
della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: "Vedi
qualcosa?". 24Quello, alzando gli occhi, diceva:
"Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano". 25Allora
gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito
e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. 26E lo rimandò a
casa sua dicendo: "Non entrare nemmeno nel villaggio".
27Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di
Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: "La gente,
chi dice che io sia?". 28Ed essi gli risposero:
"Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei
profeti". 29Ed egli domandava loro: "Ma voi, chi dite
che io sia?". Pietro gli rispose: "Tu sei il Cristo". 30E
ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
31E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell'uomo doveva soffrire molto ed
essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire
ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. 32Faceva questo discorso
apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. 33Ma
egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse:
"Va' dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli
uomini".
34Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: "Se
qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi
segua. 35Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà;
ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. 36Infatti
quale vantaggio c'è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria
vita? 37Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria
vita? 38Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a
questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si
vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli
santi".
Note al testo CAP 8
8,1-10 Seconda moltiplicazione dei pani e dei
pesci (vedi Mt 15,32-39)
È possibile che questo racconto della moltiplicazione dei pani e dei
pesci sia un doppione del primo (vedi Mc 6,30-44).
8,10 La collocazione geografica di Dalmanutà non
ci è nota.
8,11-13 I farisei chiedono un segno (vedi Mt 16,1-4)
8,14-21 Non capite ancora? (vedi Mt 16,5-12)
un solo pane: sembra riferirsi a Gesù stesso, unico pane per la vita del
discepolo.
8,15 Gesù vuole mettere in guardia contro il
formalismo (lievito dei farisei) e la brama del potere (lievito di
Erode).
8,22-26 Il cieco di Betsàida
8,27 VERSO GERUSALEMME (8,27-10,52)
Tu sei il Cristo (vedi Mt 16,13-20; Lc 9,18-21)
8,31 8,31-9,1 Primo annuncio della morte e
della risurrezione (vedi Mt 16,21-28; Lc 9,22-27; Gv 12,25)
CAP. 9
1 Diceva loro: "In
verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver
visto giungere il regno di Dio nella sua potenza".
2Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su
un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro 3e
le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra
potrebbe renderle così bianche. 4E apparve loro Elia con Mosè e
conversavano con Gesù. 5Prendendo la parola, Pietro disse a
Gesù: "Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per
te, una per Mosè e una per Elia". 6Non sapeva infatti che
cosa dire, perché erano spaventati. 7Venne una nube che li
coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: "Questi è il Figlio
mio, l'amato: ascoltatelo!". 8E improvvisamente,
guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
9Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad
alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risorto
dai morti. 10Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa
volesse dire risorgere dai morti.
11E lo interrogavano: "Perché gli scribi dicono che prima deve
venire Elia ?". 12Egli rispose loro: "Sì,
prima viene Elia e ristabilisce ogni cosa; ma, come sta scritto del Figlio
dell'uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. 13Io però vi
dico che Elia è già venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto, come sta
scritto di lui".
14E arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni
scribi che discutevano con loro. 15E subito tutta la folla, al
vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. 16Ed egli
li interrogò: "Di che cosa discutete con loro?". 17E
dalla folla uno gli rispose: "Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha
uno spirito muto. 18Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed
egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di
scacciarlo, ma non ci sono riusciti". 19Egli allora disse
loro: "O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando
dovrò sopportarvi? Portatelo da me". 20E glielo portarono.
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed
egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. 21Gesù interrogò
il padre: "Da quanto tempo gli accade questo?". Ed egli rispose:
"Dall'infanzia; 22anzi, spesso lo ha buttato anche nel
fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e
aiutaci". 23Gesù gli disse: "Se tu puoi! Tutto è
possibile per chi crede". 24Il padre del fanciullo rispose subito ad
alta voce: "Credo; aiuta la mia incredulità!". 25Allora
Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli:
"Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare
più". 26Gridando e scuotendolo fortemente, uscì. E il
fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: "È morto". 27Ma
Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
28Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato:
"Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?". 29Ed egli disse
loro: "Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non
con la preghiera".
30Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo
sapesse. 31Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro:
"Il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo
uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà". 32Essi
però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
33Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: "Di che cosa
stavate discutendo per la strada?". 34Ed essi tacevano.
Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. 35Sedutosi,
chiamò i Dodici e disse loro: "Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo
di tutti e il servitore di tutti". 36E, preso un bambino,
lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: 37"Chi
accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie
me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato".
38Giovanni gli disse: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel
tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva". 39Ma
Gesù disse: "Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un
miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: 40chi
non è contro di noi è per noi.
41Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome
perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
42Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto
meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato
nel mare. 43Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per
te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella
Geènna, nel fuoco inestinguibile. 44 [44] 45E
se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare
nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella
Geènna. [ 46] 47E se il tuo occhio ti è motivo
di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un
occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, 48dove il
loro verme non muore e il fuoco non si estingue. 49Ognuno infatti sarà
salato con il fuoco. 50Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa
insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in
pace gli uni con gli altri".
Note al testo CAP 9
9,1 Per alcuni qui si allude alla rovina di
Gerusalemme, avvenuta nell’anno 70 d.C.; altri vi vedono un riferimento alla
trasfigurazione, narrata subito dopo, oppure alla risurrezione.
9,2-13 La trasfigurazione di Gesù (vedi Mt 17,1-13; Lc 9,28-36)
9,10 I discepoli sapevano soltanto che tutti gli
uomini dovevano risorgere alla fine dei tempi. Del messia si attendevano i
trionfi, ma non la morte e quindi nemmeno la risurrezione (vedi Gv 12,34).
9,11 Vedi Ml 3,23.
9,13 Il Battista, nuovo Elia, ha subìto la sorte
minacciata a quell’antico profeta (vedi 1Re 19,1-10).
9,14-29 Gesù guarisce un ragazzo epilettico (vedi Mt 17,14-21; Lc 9,37-43a)
9,24 Quest’uomo è consapevole che la fede ha bisogno
del soccorso divino.
9,29 con la preghiera: in alcuni manoscritti si
legge “con la preghiera e con il digiuno”.
9,30-32 Secondo annuncio della morte e della
risurrezione (vedi Mt 17,22-23; Lc 9,43b-45)
9,33-41 Servire con umiltà e carità (vedi Mt 18,1-5; 10,42; Lc 9,46-50)
9,38-40 L’esorcista crede nell’efficacia del nome di
Gesù. Rimproverando i discepoli intolleranti, Gesù ricorda loro che nessuno può
monopolizzare la fede.
9,42-50 Vincere il male a ogni costo (vedi Mt 18,6-9; 5,13; Lc 17,1-2; 14,34)
9,43 I vv.44 e 46, che ripetono il v.48, sono omessi
in diversi manoscritti e non sembrano aver fatto parte del testo originale.
9,48 Citazione di Is 66,24. Il verme è simbolo del
rimorso.
9,49 Questa parola di Gesù è introdotta qui a motivo
del richiamo del fuoco (vedi il v. 48). Per essere gradite a
Dio, le vittime dovevano essere cosparse di sale, simbolo di fedeltà
(vedi Lv 2,13).
9,50 Anche questa parola è inserita qui per il
richiamo del sale (v. 49). Il sale impedisce o rallenta
la corruzione.
CAP. 10
1 Partito di là, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. 2Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. 3Ma egli rispose loro: "Che cosa vi ha ordinato Mosè?". 4Dissero: "Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla". 5Gesù disse loro: "Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. 6Ma dall'inizio della creazione li fece maschio e femmina; 7 per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie 8 e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. 9Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto". 10A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. 11E disse loro: "Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio verso di lei; 12e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio".
13Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li
rimproverarono. 14Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse
loro: "Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è
come loro infatti appartiene il regno di Dio. 15In verità io vi
dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà
in esso". 16E, prendendoli tra le braccia, li benediceva,
imponendo le mani su di loro.
17Mentre andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in
ginocchio davanti a lui, gli domandò: "Maestro buono, che cosa devo fare
per avere in eredità la vita eterna?". 18Gesù gli disse:
"Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. 19Tu
conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non
rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre". 20Egli
allora gli disse: "Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla
mia giovinezza". 21Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui,
lo amò e gli disse: "Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e
dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!". 22Ma
a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva
infatti molti beni.
23Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli:
"Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel
regno di Dio!". 24I discepoli erano sconcertati dalle sue
parole; ma Gesù riprese e disse loro: "Figli, quanto è difficile entrare
nel regno di Dio! 25È più facile che un cammello passi per la
cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio". 26Essi,
ancora più stupiti, dicevano tra loro: "E chi può essere
salvato?". 27Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse:
"Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a
Dio".
28Pietro allora prese a dirgli: "Ecco, noi abbiamo lasciato
tutto e ti abbiamo seguito". 29Gesù gli rispose: "In
verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle
o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, 30che
non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e
sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel
tempo che verrà. 31Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi
saranno primi".
32Mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti a
loro ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di
nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per
accadergli: 33"Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio
dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno
a morte e lo consegneranno ai pagani, 34lo derideranno, gli
sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni
risorgerà".
35Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli:
"Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti
chiederemo". 36Egli disse loro: "Che cosa volete che
io faccia per voi?". 37Gli risposero: "Concedici di
sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua
sinistra". 38Gesù disse loro: "Voi non sapete quello che
chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo
in cui io sono battezzato?". 39Gli risposero: "Lo
possiamo". E Gesù disse loro: "Il calice che io bevo anche voi lo
berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete
battezzati. 40Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non
sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato".
41Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con
Giacomo e Giovanni. 42Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro:
"Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni
dominano su di esse e i loro capi le opprimono. 43Tra voi però
non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, 44e
chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. 45Anche il Figlio
dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la
propria vita in riscatto per molti".
46E giunsero a Gerico. Mentre partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a
molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la
strada a mendicare. 47Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò
a gridare e a dire: "Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di
me!". 48Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli
gridava ancora più forte: "Figlio di Davide, abbi pietà di
me!". 49Gesù si fermò e disse: "Chiamatelo!".
Chiamarono il cieco, dicendogli: "Coraggio! Àlzati, ti
chiama!". 50Egli, gettato via il suo mantello, balzò in
piedi e venne da Gesù. 51Allora Gesù gli disse: "Che cosa vuoi che io
faccia per te?". E il cieco gli rispose: "Rabbunì, che io veda di
nuovo!". 52E Gesù gli disse: "Va', la tua fede ti ha
salvato". E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Note al testo CAP. 10
10,1-12 Il matrimonio secondo il progetto di Dio (vedi Mt 19,1-9; 5,32; Lc 16,18)
10,4 Riferimento a Dt 24,1-4.
10,6-8 Citazione di Gen 1,27 e 2,24.
10,12 Adattamento delle parole di Gesù al mondo
greco-romano, dove anche la donna poteva prendere l’iniziativa del divorzio.
Non così nel mondo ebraico.
10,13-16 Gesù benedice i bambini (vedi Mt 19,13-15; Lc 18,15-17)
10,17-31 Incontro di Gesù con un uomo ricco (vedi Mt 19,16-30; Lc 18,18-30)
10,19 Citazioni di Es 20,12-16; Dt 5,16-20.
10,32-34 Terzo annuncio della morte e della
risurrezione (vedi Mt 20,17-19; Lc 18,31-33)
10,35-45 Servire e donare la vita (vedi Mt 20,20-28; Lc 22,24-27)
10,38 Questo battesimo (la parola
greca significa “immersione”) indica le sofferenze dalle quali Cristo sarà come
sommerso.
10,45 Altrove il Figlio dell’uomo è
un personaggio che da Dio è rivestito di potere (vedi Dn 7,13-14). Qui invece, paradossalmente, è un
personaggio sofferente e umiliato, come il Servo del quale parla il libro di
Isaia (vedi Is 52,13-53,12).
10,46-52 Il cieco di Gerico (vedi Mt 20,29-34; Lc 18,35-43)
Bartimeo: equivalente aramaico di figlio di Timeo.
10,51 Rabbunì: parola aramaica che significa
“maestro mio” (vedi Gv 20,16).
CAP. 11
1 Quando furono vicini a
Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, mandò due
dei suoi discepoli 2e disse loro: "Andate nel villaggio di fronte a
voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno
è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. 3E se qualcuno vi
dirà: "Perché fate questo?", rispondete: "Il Signore ne ha
bisogno, ma lo rimanderà qui subito"". 4Andarono e
trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo
slegarono. 5Alcuni dei presenti dissero loro: "Perché
slegate questo puledro?". 6Ed essi risposero loro come
aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. 7Portarono il puledro
da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. 8Molti
stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate
nei campi. 9Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano:
"Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
10Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Osanna nel più alto dei cieli!".
11Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa
attorno, essendo ormai l'ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.
12La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. 13Avendo
visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per
vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò
altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. 14Rivolto
all'albero, disse: "Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!".
E i suoi discepoli l'udirono.
15Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che
vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei
cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe 16e non
permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. 17E insegnava
loro dicendo: "Non sta forse scritto:
La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutte le nazioni?
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri".
18Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il
modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era
stupita del suo insegnamento. 19Quando venne la sera, uscirono
fuori dalla città.
20La mattina seguente, passando, videro l'albero di fichi seccato fin dalle
radici. 21Pietro si ricordò e gli disse: "Maestro, guarda:
l'albero di fichi che hai maledetto è seccato". 22Rispose
loro Gesù: "Abbiate fede in Dio! 23In verità io vi dico:
se uno dicesse a questo monte: "Lèvati e gèttati nel mare", senza
dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli
avverrà. 24Per questo vi dico: tutto quello che chiederete
nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. 25Quando
vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché
anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe". [ 26]
27Andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero
da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani 28e gli
dissero: "Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l'autorità
di farle?". 29Ma Gesù disse loro: "Vi farò una sola
domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. 30Il
battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?
Rispondetemi". 31Essi discutevano fra loro dicendo:
"Se diciamo: "Dal cielo", risponderà: "Perché allora non
gli avete creduto?". 32Diciamo dunque: "Dagli
uomini"?". Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni
fosse veramente un profeta. 33Rispondendo a Gesù dissero:
"Non lo sappiamo". E Gesù disse loro: "Neanche io vi dico con
quale autorità faccio queste cose".
Note CAP. 11
11,1 GESÙ A GERUSALEMME (11,1-13,37)
Gesù entra come un re (vedi Mt 21,1-11; Lc 19,28-40; Gv 12,12-19)
11,2 Gli animali destinati al culto non dovevano aver
portato il giogo (vedi Nm 19,2; Dt 21,3).
11,9-10 Citazione di Sal 118,25-26.
11,12 Condanna di un albero sterile (vedi Mt 21,18-19)
La presenza di foglie e l’assenza di frutti fanno riferimento, nel
pensiero di Gesù, alla condizione del popolo davanti a Dio: molti riti, ma non
frutti di giustizia.
11,15-19 Gesù scaccia i venditori dal tempio (vedi Mt 21,12-13.17; Lc 19,45-48; Gv 2,13-16)
11,17 Citazione di Is 56,7; vedi anche Ger 7,11.
11,20-26 Fede, preghiera e perdono (vedi Mt 21,20-22)
11,26 Il versetto (Ma se voi non perdonate,
il vostro Padre celeste non vi perdonerà nemmeno le vostre colpe) è omesso
perché manca in vari manoscritti e si ritiene inserito qui da Mt 6,15.
11,27-33 L’autorità di Gesù contestata (vedi Mt 21,23-27; Lc 20,1-8)
CAP. 12
1 Si mise a parlare loro
con parabole: "Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò
una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei
contadini e se ne andò lontano. 2Al momento opportuno mandò un
servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della
vigna. 3Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a
mani vuote. 4Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello
lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. 5Ne mandò un
altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li
uccisero. 6Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo,
dicendo: "Avranno rispetto per mio figlio!". 7Ma quei
contadini dissero tra loro: "Costui è l'erede. Su, uccidiamolo e l'eredità
sarà nostra!". 8Lo presero, lo uccisero e lo gettarono
fuori della vigna. 9Che cosa farà dunque il padrone della
vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. 10Non
avete letto questa Scrittura:
La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d'angolo;
11 questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi?".
12E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla;
avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo
lasciarono e se ne andarono.
13Mandarono da lui alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel
discorso. 14Vennero e gli dissero: "Maestro, sappiamo che
sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a
nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il
tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?". 15Ma egli,
conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: "Perché volete mettermi alla
prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo". 16Ed essi
glielo portarono. Allora disse loro: "Questa immagine e l'iscrizione, di
chi sono?". Gli risposero: "Di Cesare". 17Gesù
disse loro: "Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di
Dio, a Dio". E rimasero ammirati di lui.
18Vennero da lui alcuni sadducei - i quali dicono che non c'è risurrezione - e
lo interrogavano dicendo: 19"Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto
che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza
figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. 20C'erano
sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. 21Allora
la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo
ugualmente, 22e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla
fine, dopo tutti, morì anche la donna. 23Alla risurrezione,
quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno
avuta in moglie". 24Rispose loro Gesù: "Non è forse
per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza
di Dio? 25Quando risorgeranno dai morti, infatti, non
prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei
cieli. 26Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel
libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io
sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? 27Non
è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore".
28Allora si avvicinò a lui uno degli scribi che li aveva uditi discutere e,
visto come aveva ben risposto a loro, gli domandò: "Qual è il primo di
tutti i comandamenti?". 29Gesù rispose: "Il primo è: Ascolta,
Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; 30 amerai
il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con
tutta la tua mente e con tutta la tua forza. 31Il secondo è
questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c'è altro
comandamento più grande di questi". 32Lo scriba gli disse: "Hai
detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e
non vi è altri all'infuori di lui; 33 amarlo con
tutto il cuore, con tutta l'intelligenza e con tutta la forza e amare
il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i
sacrifici". 34Vedendo che egli aveva risposto saggiamente,
Gesù gli disse: "Non sei lontano dal regno di Dio". E nessuno aveva
più il coraggio di interrogarlo.
35Insegnando nel tempio, Gesù diceva: "Come mai gli scribi dicono che il
Cristo è figlio di Davide? 36Disse infatti Davide stesso, mosso dallo
Spirito Santo:
Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
sotto i tuoi piedi.
37Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo
figlio?". E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.
38Diceva loro nel suo insegnamento: "Guardatevi dagli scribi, che amano
passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, 39avere
i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. 40Divorano
le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una
condanna più severa".
41Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti
ricchi ne gettavano molte. 42Ma, venuta una vedova povera, vi
gettò due monetine, che fanno un soldo. 43Allora, chiamati a sé
i suoi discepoli, disse loro: "In verità io vi dico: questa vedova, così
povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 44Tutti
infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria,
vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere".
Note al testo CAP. 12
12,1-12 Parabola dei contadini omicidi (vedi Mt 21,33-46; Lc 20,9-19)
12,6 Chiara rivelazione della identità di Gesù e della
sua missione, fatta ai capi del popolo.
12,10-11 Citazione di Sal 118,22-23.
12,13-17 Le tasse all’imperatore di Roma (vedi Mt 22,15-22; Lc 20,20-26)
12,18-27 I sadducei e la risurrezione (vedi Mt 22,23-33; Lc 20,27-38)
12,19 Citazione di Dt 25,5.
12,26 Citazione di Es 3,6.
12,28-34 Il più grande comandamento (vedi Mt 22,34-40; Lc 10,25-28)
12,29-31 Citazione di Dt 6,4-5 e Lv 19,18. Ascolta, Israele: Gesù evoca
la preghiera che gli Ebrei ripetono ogni giorno (formata da Dt 6,4-9; 11,13-21 e Nm 15,37-41).
12,32-33 Citazione di Dt 6,4; 4,35; vedi anche Is 45,21.
12,35-37 Il Messia e il re Davide (vedi Mt 22,41-46; Lc 20,41-44)
12,36 Citazione di Sal 110,1.
12,38-40 Contro i maestri della Legge (vedi Mt 23,1.5-7; Lc 20,45-47; 11,43)
12,41-44 La piccola offerta di una vedova (vedi Lc 21,1-4)
Il tesoro era una sala nel cortile interno del tempio, dove
anche le donne potevano entrare.
CAP. 13
1 Mentre usciva dal
tempio, uno dei suoi discepoli gli disse: "Maestro, guarda che pietre e
che costruzioni!". 2Gesù gli rispose: "Vedi queste
grandi costruzioni? Non sarà lasciata qui pietra su pietra che non venga
distrutta".
3Mentre stava sul monte degli Ulivi, seduto di fronte al tempio, Pietro,
Giacomo, Giovanni e Andrea lo interrogavano in disparte: 4"Di'
a noi: quando accadranno queste cose e quale sarà il segno quando tutte queste
cose staranno per compiersi?".
5Gesù si mise a dire loro: "Badate che nessuno v'inganni! 6Molti
verranno nel mio nome, dicendo: "Sono io", e trarranno molti in
inganno. 7E quando sentirete di guerre e di rumori di guerre,
non allarmatevi; deve avvenire, ma non è ancora la fine. 8Si
solleverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno
terremoti in diversi luoghi e vi saranno carestie: questo è l'inizio dei
dolori.
9Ma voi badate a voi stessi! Vi consegneranno ai sinedri, sarete
percossi nelle sinagoghe e comparirete davanti a governatori e re per causa
mia, per dare testimonianza a loro. 10Ma prima è necessario che
il Vangelo sia proclamato a tutte le nazioni. 11E quando vi
condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi prima di quello che direte,
ma dite ciò che in quell'ora vi sarà dato: perché non siete voi a parlare, ma
lo Spirito Santo. 12Il fratello farà morire il fratello, il
padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li
uccideranno. 13Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma
chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
14Quando vedrete l'abominio della devastazione presente là
dove non è lecito - chi legge, comprenda -, allora quelli che si trovano nella
Giudea fuggano sui monti, 15chi si trova sulla terrazza non
scenda e non entri a prendere qualcosa nella sua casa, 16e chi
si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. 17In
quei giorni guai alle donne incinte e a quelle che allattano!
18Pregate che ciò non accada d'inverno; 19perché
quelli saranno giorni di tribolazione, quale non vi è mai stata dall'inizio
della creazione, fatta da Dio, fino ad ora, e mai più vi sarà. 20E
se il Signore non abbreviasse quei giorni, nessuno si salverebbe. Ma, grazie
agli eletti che egli si è scelto, ha abbreviato quei giorni.
21Allora, se qualcuno vi dirà: "Ecco, il Cristo è qui; ecco, è
là", voi non credeteci; 22perché sorgeranno falsi cristi e
falsi profeti e faranno segni e prodigi per ingannare, se possibile, gli
eletti. 23Voi, però, fate attenzione! Io vi ho predetto tutto.
24In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
25 le stelle cadranno dal
cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
26Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con
grande potenza e gloria. 27Egli manderà gli angeli
e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino
all'estremità del cielo.
28Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo
ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. 29Così
anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è
alle porte.
30In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che
tutto questo avvenga. 31Il cielo e la terra passeranno, ma le
mie parole non passeranno.
32Quanto però a quel giorno o a quell'ora, nessuno lo sa, né gli
angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre.
33Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il
momento. 34È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la
propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha
ordinato al portiere di vegliare. 35Vegliate dunque: voi non
sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al
canto del gallo o al mattino; 36fate in modo che, giungendo
all'improvviso, non vi trovi addormentati. 37Quello che dico a
voi, lo dico a tutti: vegliate!".
Note al testo CAP. 13
13,1-2 Splendore e rovina del tempio (vedi Mt 24,1-2; Lc 21,5-6)
13,3-23 Gesù annuncia dolori, persecuzioni e
sacrilegi (vedi Mt 24,3-25.42; Lc 21,7-24)
13,14 l’abominio della devastazione: allude
a Dn 9,27, dove si ricorda l’altare di
Zeus fatto erigere nel tempio da Antioco IV Epìfane nel 168 a.C. Secondo
alcuni, l’espressione fa riferimento alla rovina del tempio nel 70 d.C.; per
altri è affermazione iperbolica di una grande prova contro la fede.
13,24-37 Vegliare per la venuta del Figlio
dell’uomo (vedi Mt 24,29-36; Lc 21,25-33)
Citazione di Is 13,10; 34,4.
13,26 Citazione di Dn 7,13-14.
CAP. 14
1 Mancavano due giorni
alla Pasqua e agli Azzimi, e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il
modo di catturarlo con un inganno per farlo morire. 2Dicevano
infatti: "Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del
popolo".
3Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a
tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di
puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il
profumo sul suo capo. 4Ci furono alcuni, fra loro, che si
indignarono: "Perché questo spreco di profumo? 5Si poteva
venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!". Ed erano
infuriati contro di lei.
6Allora Gesù disse: "Lasciatela stare; perché la infastidite?
Ha compiuto un'azione buona verso di me. 7I poveri infatti li
avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre
avete me. 8Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in
anticipo il mio corpo per la sepoltura. 9In verità io vi dico:
dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si
dirà anche quello che ha fatto".
10Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai capi dei sacerdoti per
consegnare loro Gesù. 11Quelli, all'udirlo, si rallegrarono e
promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava come consegnarlo al momento
opportuno.
12Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli
gli dissero: "Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare
la Pasqua?". 13Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro:
"Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua;
seguitelo. 14Là dove entrerà, dite al padrone di casa: "Il
Maestro dice: Dov'è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i
miei discepoli?". 15Egli vi mostrerà al piano superiore
una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per
noi". 16I discepoli andarono e, entrati in città,
trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
17Venuta la sera, egli arrivò con i Dodici. 18Ora, mentre erano
a tavola e mangiavano, Gesù disse: "In verità io vi dico: uno di voi,
colui che mangia con me, mi tradirà". 19Cominciarono a
rattristarsi e a dirgli, uno dopo l'altro: "Sono forse io?". 20Egli
disse loro: "Uno dei Dodici, colui che mette con me la mano nel
piatto. 21Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di
lui; ma guai a quell'uomo, dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito! Meglio
per quell'uomo se non fosse mai nato!".
22E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo
diede loro, dicendo: "Prendete, questo è il mio corpo". 23Poi
prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 24E
disse loro: "Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per
molti. 25In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto
della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio".
26Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. 27Gesù
disse loro: "Tutti rimarrete scandalizzati, perché sta scritto:
Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse.
28Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in
Galilea". 29Pietro gli disse: "Anche se tutti si
scandalizzeranno, io no!". 30Gesù gli disse: "In verità io ti
dico: proprio tu, oggi, questa notte, prima che due volte il gallo canti, tre
volte mi rinnegherai". 31Ma egli, con grande insistenza,
diceva: "Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò". Lo
stesso dicevano pure tutti gli altri.
32Giunsero a un podere chiamato Getsèmani ed egli disse ai suoi discepoli:
"Sedetevi qui, mentre io prego". 33Prese con sé
Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. 34Disse
loro: "La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e
vegliate". 35Poi, andato un po' innanzi, cadde a terra e
pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell'ora. 36E
diceva: "Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo
calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu". 37Poi
venne, li trovò addormentati e disse a Pietro: "Simone, dormi? Non sei
riuscito a vegliare una sola ora? 38Vegliate e pregate per non entrare in
tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole". 39Si
allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole. 40Poi
venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti
pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. 41Venne per la
terza volta e disse loro: "Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta
l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei
peccatori. 42Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è
vicino".
43E subito, mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui
una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e
dagli anziani. 44Il traditore aveva dato loro un segno
convenuto, dicendo: "Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo
via sotto buona scorta". 45Appena giunto, gli si avvicinò
e disse: "Rabbì" e lo baciò. 46Quelli gli misero le
mani addosso e lo arrestarono. 47Uno dei presenti estrasse la
spada, percosse il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio. 48Allora
Gesù disse loro: "Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con
spade e bastoni. 49Ogni giorno ero in mezzo a voi nel tempio a
insegnare, e non mi avete arrestato. Si compiano dunque le Scritture!".
50Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono. 51Lo seguiva però
un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. 52Ma
egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo.
53Condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti i capi dei
sacerdoti, gli anziani e gli scribi. 54Pietro lo aveva seguito
da lontano, fin dentro il cortile del palazzo del sommo sacerdote, e se ne
stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco.
55I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una
testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano. 56Molti
infatti testimoniavano il falso contro di lui e le loro testimonianze non erano
concordi. 57Alcuni si alzarono a testimoniare il falso contro
di lui, dicendo: 58"Lo abbiamo udito mentre diceva:
"Io distruggerò questo tempio, fatto da mani d'uomo, e in tre giorni ne
costruirò un altro, non fatto da mani d'uomo"". 59Ma
nemmeno così la loro testimonianza era concorde. 60Il sommo
sacerdote, alzatosi in mezzo all'assemblea, interrogò Gesù dicendo: "Non
rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?". 61Ma
egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò
dicendogli: "Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?". 62Gesù
rispose: "Io lo sono!
E vedrete il Figlio dell'uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cielo".
63Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse:
"Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? 64Avete udito la
bestemmia; che ve ne pare?". Tutti sentenziarono che era reo di morte.
65Alcuni si misero a sputargli addosso, a bendargli il volto, a
percuoterlo e a dirgli: "Fa' il profeta!". E i servi lo
schiaffeggiavano.
66Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una delle giovani serve del sommo
sacerdote 67e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo guardò
in faccia e gli disse: "Anche tu eri con il Nazareno, con
Gesù". 68Ma egli negò, dicendo: "Non so e non capisco
che cosa dici". Poi uscì fuori verso l'ingresso e un gallo cantò. 69E
la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: "Costui è uno di
loro". 70Ma egli di nuovo negava. Poco dopo i presenti
dicevano di nuovo a Pietro: "È vero, tu certo sei uno di loro; infatti sei
Galileo". 71Ma egli cominciò a imprecare e a giurare:
"Non conosco quest'uomo di cui parlate". 72E subito,
per la seconda volta, un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola che Gesù
gli aveva detto: "Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi
rinnegherai". E scoppiò in pianto.
Note al testo CAP 14
14,1 PASSIONE, MORTE E RISURREZIONE DI GESÙ (14,1-16,8)
Congiura dei capi contro Gesù (vedi Mt 26,2-5; Lc 22,1-2)
14,3-9 A Betània: gesto profetico di una donna (vedi Mt 26,6-13; Gv 12,1-8)
L’estratto di puro nardo veniva dall’India ed era quindi assai
costoso.
14,10-11 Gesù venduto da Giuda (vedi Mt 26,14-16; Lc 22,3-6)
14,12-16 Preparativi per la cena pasquale (vedi Mt 26,17-19; Lc 22,7-13)
14,13 L’incontro è eccezionale perché, di norma,
coloro che andavano a far provviste d’acqua alla pubblica fontana erano le
donne.
14,17-21 Uno di voi mi tradirà (vedi Mt 26,20-25; Lc 22,21-23; Gv 13,21-30)
14,22-25 Gesù celebra la Pasqua (vedi Mt 26,26-29; Lc 22,15-20; 1Cor 11,23-25)
14,26-31 Gesù annuncia l’abbandono dei discepoli (vedi Mt 26,30-35; Lc 22,31-34; Gv 13,36-38)
14,27 Citazione di Zc 13,7.
14,30 oggi, questa notte: per gli Ebrei il
giorno comincia al tramonto.
14,32-42 Al Getsèmani (vedi Mt 26,36-46; Lc 22,39-46)
14,36 Abbà: Marco riferisce
questa parola di Gesù nella lingua aramaica. La designazione di Dio come Abbà ha
tanto impressionato i primi cristiani, che è divenuta come il cuore della
preghiera dei credenti in Cristo (vedi Rm 8,15; Gal 4,6).
14,38 La carne debole è la fragilità
della natura umana. La forza dello spirito è il soccorso
divino, garantito a chi è vigilante nella preghiera.
14,43-52 Gesù viene arrestato (vedi Mt 26,47-56; Lc 22,47-53; Gv 18,3-12)
14,51-52 La singolare figura dell’anonimo giovane, che
segue Gesù e che fugge via nudo, è stata a lungo identificata con
l’evangelista stesso.
14,53-65 Gesù davanti al tribunale ebraico (vedi Mt 26,57-68; Lc 22,54-55.63-71; Gv 18,13-14.19-24)
14,62 Citazione di Dn 7,13; vedi anche Sal 110,1.
14,66-72 Pietro rinnega Gesù (vedi Mt 26,69-75; Lc 22,56-62; Gv 18,15-18.25-27)
151 E subito, al mattino, i
capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver
tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo portarono via e lo consegnarono a
Pilato. 2Pilato gli domandò: "Tu sei il re dei
Giudei?". Ed egli rispose: "Tu lo dici". 3I capi
dei sacerdoti lo accusavano di molte cose. 4Pilato lo interrogò
di nuovo dicendo: "Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti
accusano!". 5Ma Gesù non rispose più nulla, tanto che
Pilato rimase stupito.
6A ogni festa, egli era solito rimettere in libertà per loro un carcerato, a
loro richiesta. 7Un tale, chiamato Barabba, si trovava in
carcere insieme ai ribelli che nella rivolta avevano commesso un
omicidio. 8La folla, che si era radunata, cominciò a chiedere
ciò che egli era solito concedere. 9Pilato rispose loro:
"Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?". 10Sapeva
infatti che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. 11Ma
i capi dei sacerdoti incitarono la folla perché, piuttosto, egli rimettesse in
libertà per loro Barabba. 12Pilato disse loro di nuovo:
"Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei
Giudei?". 13Ed essi di nuovo gridarono:
"Crocifiggilo!". 14Pilato diceva loro: "Che male
ha fatto?". Ma essi gridarono più forte: "Crocifiggilo!". 15Pilato,
volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e,
dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
16Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e
convocarono tutta la truppa. 17Lo vestirono di porpora,
intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo. 18Poi
presero a salutarlo: "Salve, re dei Giudei!". 19E gli
percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le
ginocchia, si prostravano davanti a lui. 20Dopo essersi fatti
beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti,
poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
21Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di
Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo.
22Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa "Luogo
del cranio", 23e gli davano vino mescolato con mirra, ma
egli non ne prese. 24Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando
a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. 25Erano
le nove del mattino quando lo crocifissero. 26La scritta con il
motivo della sua condanna diceva: "Il re dei Giudei". 27Con
lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra. [ 28]
29Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e
dicendo: "Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre
giorni, 30salva te stesso scendendo dalla croce!". 31Così
anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e
dicevano: "Ha salvato altri e non può salvare se stesso! 32Il
Cristo, il re d'Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e
crediamo!". E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo
insultavano.
33Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del
pomeriggio. 34Alle tre, Gesù gridò a gran voce: " Eloì,
Eloì, lemà sabactàni?", che significa: "Dio mio,
Dio mio, perché mi hai abbandonato?". 35Udendo questo,
alcuni dei presenti dicevano: "Ecco, chiama Elia!". 36Uno
corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere , dicendo:
"Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere". 37Ma
Gesù, dando un forte grido, spirò.
38Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. 39Il
centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel
modo, disse: "Davvero quest'uomo era Figlio di Dio!".
40Vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria
di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, 41le
quali, quando era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che
erano salite con lui a Gerusalemme.
42Venuta ormai la sera, poiché era la Parasceve, cioè la vigilia del
sabato, 43Giuseppe d'Arimatea, membro autorevole del sinedrio,
che aspettava anch'egli il regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese
il corpo di Gesù. 44Pilato si meravigliò che fosse già morto e,
chiamato il centurione, gli domandò se era morto da tempo. 45Informato
dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. 46Egli allora,
comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo
mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra
all'entrata del sepolcro. 47Maria di Màgdala e Maria madre di
Ioses stavano a osservare dove veniva posto.
Note al testo CAP. 15
15,1-5 Gesù davanti a Pilato (vedi Mt 27,1-2.11-14; Lc 22,66; 23,1-5; Gv 18,28-38)
15,6-15 Lo consegnò perché fosse crocifisso (vedi Mt 27,15-26; Lc 23,13-25; Gv 18,39-19,16)
15,16-20 Gesù insultato (vedi Mt 27,27-31; Gv 19,2-3)
15,21-32 Crocifissione di Gesù (vedi Mt 27,32-44; Lc 23,26.33-43; Gv 19,17-24)
Il racconto del cammino verso il Gòlgota e della crocifissione in Marco è
molto simile a quello di Matteo. Marco organizza
il materiale in tre momenti, secondo lo schema cronologico delle ore della
giornata.
Marco identifica Simone il Cireneo
menzionando i suoi figli Alessandro e Rufo, forse
perché essi erano noti nella comunità alla quale egli si rivolgeva. Per Rufo
vedi Rm 16,13.
15,24 Citazione di Sal 22,19. Allo stesso salmo fa riferimento
l’accenno agli scherni dei passanti nei vv.29-32 (Sal 22,8-9).
15,28 Questo versetto (E si compì la Scrittura che
dice: È stato messo tra i malfattori) è omesso dai manoscritti più
autorevoli.
15,33-39 Agonia e morte di Gesù (vedi Mt 27,45-54; Lc 23,44-47; Gv 19,28-30)
15,40-41 Alcune donne presso la croce (vedi Mt 27,55-56; Lc 23,49; Gv 19,25)
Giacomo: è detto “il minore” per distinguerlo dall’altro Giacomo
apostolo, figlio di Zebedeo e fratello dell’evangelista Giovanni. Il confronto
con Mt 27,56 suggerisce che Salome
sia la moglie di Zebedeo.
15,42-47 Sepoltura di Gesù (vedi Mt 27,57-61; Lc 23,50-55; Gv 19,38-42)
CAP. 16
1 Passato il sabato,
Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per
andare a ungerlo. 2Di buon mattino, il primo giorno della
settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. 3Dicevano
tra loro: "Chi ci farà rotolare via la pietra dall'ingresso del
sepolcro?". 4Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra
era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. 5Entrate
nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste
bianca, ed ebbero paura. 6Ma egli disse loro: "Non abbiate
paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il
luogo dove l'avevano posto. 7Ma andate, dite ai suoi discepoli
e a Pietro: "Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha
detto"". 8Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché
erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché
erano impaurite.
9Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria
di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. 10Questa
andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in
pianto. 11Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da
lei, non credettero.
12Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in
cammino verso la campagna. 13Anch'essi ritornarono ad
annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
14Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li
rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano
creduto a quelli che lo avevano visto risorto. 15E disse loro:
"Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. 16Chi
crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà
condannato. 17Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che
credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, 18prenderanno
in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno;
imporranno le mani ai malati e questi guariranno".
19Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette
alla destra di Dio.
20Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore
agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la
accompagnavano.
Note CAP 16
16,1-8 Il sepolcro vuoto (vedi Mt 28,1-10; Lc 24,1-12; Gv 20,1-10)
16,8 La fuga e il silenzio delle donne possono essere
spiegati come l’istintiva reazione umana di fronte al rivelarsi della potenza
di Dio.
16,9 ALTRI RACCONTI PASQUALI (16,9-20)
Questi versetti (omessi in alcuni manoscritti autorevoli, mentre altri
manoscritti hanno un testo diverso) sono noti come finale “deuterocanonica”,
cioè non sempre accolta nei primi secoli. Probabilmente sono un supplemento
aggiunto in un secondo tempo, per dare un rapido riassunto delle apparizioni
del Risorto.
Gesù appare a Maria Maddalena
Per l’apparizione a Maria di Màgdala vedi Gv 20,11-18; Mt 28,1.9-10.
16,12-18 Gesù appare ai discepoli (vedi Mt 28,16-20; Lc 24,36-49; Gv 20,19-23)
Vedi Lc 24,13-35.
16,17-18 La missione universale è confermata da segni:
essi accompagnano l’annuncio e sono anticipazione di quella salvezza piena, che
è attesa nel futuro di Dio. L’evangelista ne elenca cinque. Il dono di parlare
lingue sconosciute manifesta la presenza dello Spirito di Dio (vedi At 2,2-4; 10,46; 19,6;1Cor 12,28; 14,2).
16,19-20 Ascensione di Gesù e missione dei
discepoli (vedi Lc 24,50-53; At 1,9-11)

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