SINGOLARITÀ SPAZIO-TEMPORALE
La
morte non è necessaria!
Che cos’è la morte e perché moriamo?
La morte ha una spiegazione scientifica?
È stata dimostrata la sua ineluttabilità?
Esiste realmente la morte?
La Risurrezione e la Vita Eterna promesse da Gesù Cristo
hanno qualche corrispondenza nelle evidenze scientifiche ed
esiste una minima probabilità di essere raggiunte e sperimentate nei nostri tempi a larga scala?
Ecco alcune delle domande sul fenomeno chiamato “morte”,
ancora in attesa di ricevere delle risposte “scientifiche”.
Il concetto di morte
è collegato al concetto di singolarità
spazio-temporale
e quest’ultimo viene messo in corrispondenza con una grande varietà di fenomeni
nei campi più diversi della conoscenza umana: fisica, tecnologia, matematica,
biologia, sociologia, psicologia ecc. I fenomeni considerati “singolari”
hanno in comune il fatto che piccole variazioni di una grandezza che
caratterizza il fenomeno possono causare variazioni illimitatamente grandi o
anche vere e proprie discontinuità in altre grandezze.
In termini
matematici, la singolarità viene descritta più o meno così: avvicinandosi al
punto singolare il comportamento di un sistema non può più essere
descritto accuratamente con equazioni lineari e spesso nelle soluzioni
delle equazioni linearizzate compare a denominatore un termine che si
avvicina sempre più a zero, facendo perciò crescere illimitatamente il valore
di altre grandezze implicate.
Nel 1873, il fisico James Clerk Maxwell osservò che tutti i sistemi, fisici o sociali, hanno una enorme quantità di energia potenziale che viene rilasciata soltanto quando un parametro raggiunge un valore critico. Per meglio illustrare il concetto di singolarità, Maxwell da come esempio una roccia spinta pian-piano sull’orlo di un burrone. Ad un certo punto lo stato di quiete si trasforma in uno stato molto dinamico in seguito a un’ultima spinta quasi impercettibile. Nei sistemi dinamici il verificarsi di una singolarità coincide con la perdita della stabilità del sistema.
Maxwell afferma che in ogni tipo di sistema, fisico, economico, sociologico, quando esso si avvicina alla singolarità diventa impossibile predire la sua evoluzione, in quanto il principio deterministico di causa-effetto non rispetta più la regola che cause simili producono effetti simili. Infatti, insignificanti variazioni delle condizioni di partenza producono enormi cambiamenti, generalmente irreversibili, lungo il percorso.
A volte, nell’avvicinarsi alla singolarità si osservano fenomeni di grande portata, governati da leggi non lineari, che sotto l’influenza delle fluttuazioni quantistiche, risultano instabili.
Queste leggi non lineari
governano anche lo sviluppo della vita in tutte le sue fasi, inclusa
la comparsa dell’essere umano, che sembra anche esso
un processo discontinuo, avvenuto per salti attraverso mutazioni che possono
essere considerate vere e proprie singolarità. Nell’ambito
sociale le singolarità possono avvenire improvvisamente soltanto se è
stata raggiunta una soglia di non ritorno, quando una parola o un gesto o un
insignificante evento fa scoppiare una guerra, provocando una reazione a catena
difficile da prevedere e tanto meno da fermare.
Il collasso delle civiltà antiche si presume che sia stato causato dalla mancanza di soluzioni per un sistema diventato complesso oltre la soglia di sostenimento. Il presentarsi di una situazione di singolarità è tanto più probabile quanto più complesso è il sistema, che diventa così pesante da non riuscire più a sostenere il proprio carico e avviene l’implosione.
Nel contesto del libro
Amenla Nuova Umanità: Una Teoria del Tutto, si espone l’idea
che ogni salto quantico o passaggio da una dimensione inferiore a
un’altra superiore avviene attraverso una singolarità.
L’universo nella sua interezza (come ogni suo singolo modulo esistenziale,
stelle, galassie, esseri viventi, cellule o atomi) non ha una evoluzione
lineare, ma si sviluppa attraverso alternanze di crescite e decrescite,
segnate da periodiche
singolarità. Il movimento naturale di crescita
dell’universo chiamato qui moto e riposo, fa sì che
nell’estremità alta della toroide si produca un
fenomeno chiamato implosione (che visto da fuori potrebbe
assomigliare a un big crunch o buco nero che
risucchia dentro la materia), mentre dall’estremità bassa si osserverebbe una
fuoriuscita di materia ed energia (che potrebbe sembrare un big bang o esplosione).
Però, siccome l’universo
normalmente non si può osservare da fuori, e l’osservatore essere
umano lo guarda da
dentro, vede tutto al contrario: quello che osservato da fuori sarebbe
un’implosione, osservato da dentro risulta esplosione e viceversa.
Comunque, la singolarità si verifica in tutte due le estremità. Il
tunnel centrale
della toroide in tutta la sua lunghezza si comporta come un cunicolo
spazio-temporale che assicura il collegamento tra diverse dimensioni, man mano
che vengono create.
Per quanto riguarda il
singolo individuo, quello che chiamiamo “morte” è soltanto un’implosione o
collasso gravitazionale che segna l’inizio di un passaggio evolutivo. Nel suo
libro Implosione, il fisico Dan
Winter spiega come “morire con successo”, ed è già una grandissima ispirazione..
Nel libro
Amen
la Nuova Umanità si prova a fare un passo in avanti: comprendere
i Sacri Misteri della Vita (che sono gli stessi principi di funzionamento della
realtà recentemente scoperti dalla fisica quantistica), e sperimentare
il passaggio attraverso
la morte pur mantenendo il corpo fisico in vita.
L’Immortalità fa parte
della natura umana e l’evoluzione ci porta in questa direzione. Gesù
Cristo, con la sua discesa e ascesa, ha creato un precedente e ci ha insegnato
come trascendere la morte, entrare in una nuova zona di coscienza e acquisire l’immortalità.
Gesù disse: “Quanto a voi, quando cercate la morte, essa vi insegnerà sull’esser scelti. In verità vi dico, non uno che tema la morte sarà salvato…Fatevi migliori di me, siate come figli dello spirito santo”. (Libro Segreto di Giacomo)
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