QUANTO DURA IL PRESENTE?

Crea il tuo tempo dal nulla!

  




Ogni oggetto naturalmente creato, vivente o non vivente, contiene al suo interno informazione quantistica, che rappresenta o costituisce tutta la storia presente, passata e futura di quell’oggetto (che cos’è, da dove viene e quale è il suo divenire). E visto che tutte le cose prima o poi tornano e si sciolgono nelle proprie radici, la fine coincide con l’inizio, il passato si unifica con il futuro ed è lì che inizia il presente.

 

Il tempo è circolare

Il tempo è circolare e può essere paragonato a un tapis roulant che gira sempre in un’unica direzione, da una dimensione superiore verso una inferiore, che vuol dire dal futuro verso il passato, attraversando il presente. Questo circuito inizia nel presente, gira verso il passato da dove fa un salto nel futuro corrispondente a quel passato e poi dal futuro ritorna nel presente.
Anche se sembra una cosa stravagante e impossibile, in realtà l’essere umano fa quotidianamente esperienza di questo processo. Per esempio, mi trovo nel presente (
senza nessun pensiero) e all’improvviso mi ricordo di un amico che non ho visto da tanto tempo. Mi propongo di chiamarlo più tardi, verso sera. Il ricordo mi trasferisce istantaneamente nel passato (in questo caso, nel momento in cui ho conosciuto questo
amico o quando l’ho visto l’ultima volta) e il progetto che faccio (chiamarlo al telefono), mi trasferisce dal passato nel futuro, da dove tornerò nel presente
(senza nessun pensiero), che coincide con il momento in cui quel progetto si realizza.



È come viaggiare sul nastro di Möbius!


Il tempo è un circuito chiuso che ha la forma del nastro di Möbius. Il tempo che si muove mi riporta sempre nel presente, da dove riparto, tutte le volte che mi viene in mente un ricordo, in questi viaggi circolari di diverse ampiezze. Ogni punto del passato ha un punto corrispondente nel futuro.
Consideriamo un piano cartesiano con l’asse orizzontale rappresentante lo spazio e l’asse verticale rappresentante il tempo e collochiamo su quest’ultimo due punti
a e b, che corrispondono a due eventi collegati tra loro e equidistanti dal punto 0 in cui si intersecano i due assi, uno nel passato (in basso) e l’altro nel futuro (in alto). Il punto 0 corrisponde al presente ed equivale a zero.

Se abbiamo in mente tanti pensieri (ricordi e/o progetti), andiamo continuamente nel passato e nel futuro.

Il presente, che sta tra i due, viene schiacciato fino a diventare inesistente, però esso può anche essere esteso fino ad assumere un valore positivo e una durata precisa e misurabile. Quando riusciamo a realizzare il collegamento logico tra l’evento avvenuto nel punto a (che è un ricordo e si trova nel passato) e l’evento avvenuto nel punto b (che è un progetto e si trova nel futuro) e siamo consapevoli di quello che stiamo realizzando, in questo caso l’intera porzione temporale contenuta tra a e b diventa presente. Ciò significa che abbiamo creato tempo dal nulla. Questo è un tempo realmente nuovo, un tempo reale, vivo, pulito, senza nessun tipo di memoria. In questo modo stiamo viaggiando verso le nostre proprie radici: facendo dei cerchi o spirali temporali passato-futuro finché vengono esauriti sia i ricordi, sia i progetti. Allora ci rimane un unico tempo da sperimentare come continuum: il presente.


Ma quanto dura il presente?



Di solito conosciamo quanto dura il passato, siamo incerti di quanto durerà il futuro e facciamo fatica a quantificare il presente perché è un tempo “senza tempo” e non ci si accorge della sua durata. Sperimentiamo questo tipo di tempo nei momenti in cui ci abbandoniamo alle nostre passioni, quando manifestiamo i nostri doni e talenti più intimi e le ore volano senza renderci conto. 


In realtà il presente è il tempo più ricco e costruttivo che sperimentiamo. Quello che abbiamo imparato sin da piccoli e di cui è difficile sbarazzarsi è che il presente è “l’attimo fuggente”.
Il passato è lungo quattordici miliardi di anni luce, se consideriamo la storia dell’universo così come ce la raccontano gli scienziati. In conformità con i calcoli probabilistici, esiste una maggiore probabilità che ora ci trovassimo a metà strada nell’esistenza dell’universo, per cui anche il futuro potrebbe essere altrettanto esteso. Lo spiega l’illustre matematico Roger Penrose. Allora, riprendiamo la domanda:

Quanto dura il presente?
Il presente è un tempo personale e dura quanto sono capace di farlo durare. Potenzialmente il presente dura in eterno, non ha limiti.

Se rimango nel presente posso vivere per sempre!

Per vivere in eterno devo smaltire o assumere tutti i ricordi e tutti i progetti corrispondenti e in questo modo posso smettere di fare viaggi temporali. Non devo fare regressioni nel tempo, non devo andare a scavare nelle mie vite passate.
Questa vita è una ricapitolazione o sintesi di tutte le mie vite passate.
Dunque, devo comprendere dove sono le mie radici, uscire dall’oblio e dall’ignoranza di sé, ritornando sulla propria linea temporale fino all’inizio della mia esistenza, che realmente coincide con l’inizio dell’esistenza dell’universo. Le mie radici sono nel Nulla originario, quel nulla che esisteva come unica cosa prima della nascita dell’universo. 

L’intero processo di creazione dell’universo fa parte del mio passato e si trova sulla mia personale linea temporale e io, attraversando a ritroso questo mio tempo, riprendo le informazioni quantistiche che mi riguardano, che parlano di chi sono io.
È per questo motivo che stiamo facendo insieme ora questo tuffo nel nulla, che è il nostro passato. Lì, nel nulla, il passato più lontano si congiunge con il futuro più lontano e il cerchio temporale si chiude nel presente. Sono io a chiuderlo con la mia mente. Il mio circuito temporale corrisponde con il circuito temporale dell’universo e realmente Io e l’Universo siamo una sola cosa. Io sono il suo più grande anello di crescita, e questo anello contiene al suo interno tutti gli altri anelli creati in precedenza.





 Creare tempo dal nulla è la cosa più       straordinaria che l'universo sa fare.



È il segreto della sua messa in esistenza, un segreto che ci vuole svelare,

non solo per conoscenza, ma per farne esperienza.

Se riesce a creare tempo, l’essere umano riesce a creare un universo nuovo all’interno dell’universo vecchio, così come una nuova vita inizia a esistere e a crescere dentro il grembo di una madre.





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di Elena Sanda Chira


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