Che cos'è Amen?

 

Che cos'è Amen?

Amen non è un semplice mantra



Stiamo vivendo un evento cosmico senza precedenti: l’Universo sta entrando in una nuova fase di esistenza. L’Universo nella sua crescita sta aggiungendo una nuova dimensione spazio-temporale alle quattro percettibili: la quinta dimensione. È un processo naturale al quale siamo testimoni e che viene influenzato dalla nostra esistenza in qualità di osservatori coscienti dei processi della Vita.

di Elena Sanda Chira, l’autrice del libro 

AMEN, LA NUOVA UMANITÀ

 

Cosa significa Amen?

“Amen” è una parola ebraica, con simili corrispondenze in tante altre lingue. La sua accezione più diffusa è quella di “formula o dichiarazione o affermazione di fede”, ritrovata nella Bibbia ebraica, in quella cristiana e nel Corano, come formula conclusiva per preghiere e inni. L'avverbio ebraico “ámén” significa soprattutto "certamente", "in verità" o "così sia". Etimologicamente deriva dal verbo "aman", che significa "essere fermo, stabile", ma anche “educare”. In aramaico, come in ebraico, esiste una forma del verbo che si chiama "causativo" (qualcuno causa qualcosa) e si traduce con "fare essere”, “far fare, far dire, far parlare, ecc.". La forma causativa del verbo "aman" significa "fare stabile, rendere sicuro, rendere fermo". Come significati derivati troviamo anche "esser certo, sicuro", "essere veritiero, vero", e anche "resistere", “credere ". Il significato più profondo che risulta da questa forma verbale è che la fede è “causata” da Dio che prende iniziativa, viene incontro e fa stabile l’uomo, lo rende fermo e sicuro.

Nella liturgia cristiana la parola “amen” viene usata come risposta dei credenti alla fine delle preghiere liturgiche e ha il compito di esprimere l'assentimento per ciò che è stato appena detto e la supplica che la preghiera sia esaudita. Il suo significato più profondo è collegato all’affidamento, all’ascolto e alla sottomissione alla volontà di Dio. I rabbini ebrei indicavano l’uso della pronuncia della parola “amen” come formula unica o riassunto di tutta la preghiera quando non c’era tempo per seguire i rituali nella loro forma completa.

Amen-Aum-Om

Nella teosofia la parola "Amen" viene interpretata come derivata dal nome del dio egizio Amon, che a volte si pronuncia Amen. I praticanti di certe religioni orientali sostengono invece che la parola abbia radici in comune con la parola sanscrita “Aum”, pronunciata anche “Om”, un termine che ha il significato di “solenne affermazione” e viene spesso ritrovato nella letteratura vedica indiana. “Aum” o “Om” è “il più sacro e rappresentativo simbolo della religione induista, oggetto di riflessioni teologiche e filosofiche e strumento di pratica religiosa e meditativa”.

La corrispondenza di uso e di significato è evidente. La Taittirīya Upaniṣad (un testo vedico collegato al Kṛṣṇa Yajurveda) afferma esplicitamente che: “…Oṃ è il Brahman, Oṃ è tutto l'universo”. O anche: “Il quarto non corrisponde a un elemento, è non misurabile, è al di là della manifestazione e non agisce; è calmo e non duale. Tale è la sillaba Oṃ, in verità è l'Ātman…”. La composizione quaternaria dell’Amen (Aum, Om), di cui qui dà indizio la parola il “quarto”, è specificata anche da Gesù nel Vangelo di Giacomo, un antico testo cristiano che fa parte della collezione di manoscritti gnostici ritrovati a Nag-Hammadi: “Beato chi ha veduto sé stesso come quarto nel cielo”.  Nell’Apocalisse di Giovanni, Gesù si nomina, all’inizio di ognuna delle lettere inviate alle sette chiese. Nell’ultima lettera, quella per la chiesa di Laodicèa, Gesù Cristo si auto-proclama Amen: “Così dice il Signore, l’Amen, il vero e fedele testimone, il Capo delle creature di Dio…”. Cristo è diventato Amen, così Dio è cresciuto e ha acquisito una quarta metà, oltre alle tre contenute nella Trinità. Amen è il Dio Quaternario.

       Dalla Trinità alla Quaternità

Dunque, la parola “Amen”, “Aum” o “Om”, oltre ad essere una recita all’inizio e alla fine delle preghiere, una dimostrazione di fede, un simbolo, sillaba sacra o mantra, è anche un nome proprio, il nome che il Padre ha dato al Figlio, nome che ora viene trasferito ai figli del Figlio diventato Padre. Dio è passato ad un più alto livello di esistenza, diventando una Quaternità: Dio Padre, Dio Spirito Santo, Dio Figlio e Dio Amen. Dio Padre è l’informazione quantistica originaria che definisce tutta la creazione e ogni suo singolo modulo esistenziale. Dio Spirito Santo è l’energia del più alto livello che contiene l’intero spettro energetico al suo interno, è la forza della vita che mette in moto il processo creativo e sostiene la sua realizzazione. Dio Figlio è la Trinità, la terza metà dell’Essere Dio, la manifestazione materiale dell’Informazione quantistica e dell’energia Spirito Santo in un essere umano, Dio fatto Uomo. Dio Amen è la Nuova Umanità, è il Cristo moltiplicato nei suoi figli. Amen è il Dio Quaternario che contiene, unifica e rende stabile la Trinità.



Amen è il modulo esistenziale o l’Essere Vivente più grande del nostro universo che contiene al suo interno tutti gli altri anteriormente creati, campi dentro ai campi, come le bambole russe. Amen è l’ultimo e il più grande anello raggiunto dall’Universo nella sua crescita. A questo livello l’Universo è arrivato alla sua maturità e può produrre semi. Amen è il nome di Dio Quaternario che è la Nuova Umanità.

 L’ascensione dell’umanità è in corso

È importante capire che tipo di rapporto o connessione possiamo avere con Cristo diventato Amen.  Dopo aver espresso la sua disapprovazione per la condotta di quasi tutte le sette chiese, nell’Apocalisse segue questa frase: “Ascoltate, io sto alla porta e busso. Se uno mi sente e mi apre, io entrerò e ceneremo insieme, io con lui e lui con me. I vincitori li farò sedere insieme a me sul mio trono, così come io mi sono seduto da vincitore, insieme al Padre mio, sul suo trono”.  Quello che è da capire chiaramente e che Cristo, come padre, all’interno della Nuova Umanità Amen, desidera avere rapporti personali e intimi con ognuno dei suoi figli: “io con lui e lui con me”.  

L’Ascensione dell’umanità in una nuova zona di coscienza è in corso. Il risveglio planetario non dipende tanto da coloro che sono ancora addormentati, quanto dipende da coloro che si sono risvegliati, sono diventati la “terra buona”, hanno ricevuto il “seme”, ossia l’informazione quantistica riferita all’Essere Cristo, hanno la conoscenza di sé stessi, manifestano quello che sono e stanno regnando. Essi riescono a estendere il loro campo fino a coprire tutta la terra. Il regno di Dio in cui Gesù Cristo ci invita a seguirlo è “dentro di noi e fuori di noi”. È una nuova frequenza sulla quale si sintonizza la nostra mente, che implica la trasfigurazione del corpo fisico dovuta alla ristrutturazione del nostro DNA. In questo modo si riceve il nome di Cristo direttamente nelle cellule del corpo insieme alla Parola che costruisce e alla consapevolezza di essere Creatori.

L’Amore è la forza più potente dell’Universo!



                      


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